Imposta di bollo su carta prepagata
L’imposta di bollo sulla carta prepagata è uno dei temi che attira spesso l’attenzione dei risparmiatori perché non sono chiare le regole di applicazione.
Spesso nei fogli informativi dei prodotti finanziari viene espressa chiaramente l’assenza di ogni tipo di costo, tuttavia a volte ricevendo l’estratto conto periodico o annuale si nota l’addebito di una somma contenuta riferita proprio alla voce ”imposta di bollo’’.
L’importo da pagare è di 2 euro, ma il suo addebito dipende, come si vedrà nell’articolo, dalla politica della singola banca.
Le carte di credito e i conti correnti sono soggetti a tale balzello, mentre per quanto riguarda le carte prepagate la situazione è diversa, perché si seguono indicazioni differenti.
Vanno tenuti presenti, per comprendere meglio le procedure, alcuni elementi circa gli altri tipi di rapporto da istituti di credito, clienti e Stato. La normativa vigente prevede che i titolari dei conti correnti con una giacenza media annua di almeno 5 mila euro debbano pagare il bollo.
Le carte di credito seguono invece un caso a parte, infatti spesso le banche sostengono il costo al posto dei titolari. Dipende dalla politica dell’istituto di credito, ma in ogni modo ci sono spese di iscrizione e gestione variabili che consentono spesso di esonerare il cliente dal corrispondere l’imposta applicata dallo Stato.
Indice Rapido
L’addebito della imposta di bollo
Il pagamento del bollo con la carta prepagata ha una sua regola, decisa ovviamente dal Fisco, ma l’addebito delle spese dipende dall’ente emittente della card. La norma prevede che si debba corrispondere l’imposta di bollo una sola volta all’anno e dipende dalla giacenza.
Nel caso sulla tessera ci sia una somma pari o superiore a 77,40 euro, allora si applica il costo di 2 euro. Non ha importanza quando è stata avanzata la richiesta della carta prepagata. Infatti chi l’ha ottenuta, ad esempio, una settimana prima della fine dell’anno è comunque soggetto al bollo, a patto che ci sia una cifra di almeno 77,40 euro.
L’addebito avviene nel mese di gennaio e si riferisce al saldo del 31 dicembre. Questa regola vale ovviamente per tutte le carte prepagate, ma ogni istituto di credito, a fronte di una quota annuale corrisposta dal cliente per l’emissione e la gestione, decide se far pagare o meno l’imposta.
Il rendiconto
Va precisato che la norma si riferisce alla giacenza monetaria presente sulla carta, ma il suo pagamento riguarda il rendiconto cartaceo e non quello online. Questo significa in realtà che le banche non devono applicare l’addebito se l’elenco delle spese annuali avvenute con la carta prepagata viene messo a disposizione del cliente via internet.
Solitamente infatti buona parte delle banche inserisce il documento all’interno dell’area riservata del proprio sito web, così che l’utente possa verificare autonomamente l’incartamento. La questione risulta abbastanza complessa e prevede alcune differenziazioni. Le carte prepagate non sono tutte uguali e quindi sono le loro caratteristiche a fare in modo che ci siano spese non uniformi.
Il comportamento delle banche
Negli ultimi tempi alcuni emittenti hanno cominciato a fare addebiti dell’imposta di bollo sulla carta prepagata e sulla carta conto indipendentemente che l’estratto sia cartaceo o digitale. Questa caratteristica rende l’applicazione del tributo simile a quella che avviene con i normali conti correnti.
Questi ultimi solitamente si distinguono dalle carte conto proprio perché costano di più a titolo di spese di gestione, ma l’imposizione fiscale è ovviamente un obbligo che non può essere conteggiato nei costi previsti dalla banca.
Tuttavia anche il bollo è differente, perché sul conto corrente si pagano 34,20 euro, mentre sulla carta la somma da sborsare ammonta a due euro, sia per le card dotate di codice IBAN sia per le tessere senza un conto annesso. Ci sono però tante eccezioni.
Si capisce meglio con un esempio: la carta PayPal prevede il bollo, mentre il conto PayPal è esente dall’imposta. Anche per PostePay i due euro devono essere corrisposti allo Stato, se vi è una giacenza annuale di 77,40 euro.
Vedi anche addebito imposta di bollo Postepay Evolution.
Quando avviene il pagamento
L’imposta di bollo sulle carte prepagate è un balzello annuale e quindi si corrisponde nel corso del primo mese dell’anno successivo a quello di riferimento. Sul prospetto informativo rilasciato dalla banca per illustrare le condizioni della carta richiesta ci deve essere scritto, tra le spese previste, anche quello dell’imposta di bollo.
Nel caso in cui l’istituto di credito paghi al posto del cliente deve essere specificato. Ovviamente si deve chiedere di avere un prospetto aggiornato. La politica adottata in questi casi può essere incentrata all’esenzione del bollo sulla carta prepagata per incentivare il risparmiatore a usufruire dello strumento di pagamento e quindi diventa un investimento sull’incremento della clientela.
Le decisioni della banca vengono sempre pubblicizzate e comunicate al pubblico, sia per interesse sia per dovere, quindi basta effettuare un controllo delle condizioni proposte.
La procedura per versare l’imposta
L’imposta di bollo deve essere versata all’Agenzia delle Entrate da parte della banca, che la recupera addebitandola sulla carta prepagata del cliente. Quindi in definitiva tutte le tessere ricaricabili, di qualunque tipo, che abbiano un movimento annuale superiore ai 77,40 euro sono tenute alla corresponsione del tributo.
Se non si trova sull’estratto conto la voce di tale costo tra le spese sostenute, allora significa solo che i movimenti non hanno raggiunto la somma minima prevista, oppure l’istituto di credito ha deciso di versare la somma al posto del titolare della tessera.
Meglio comunque sempre informarsi e non attendere la sorpresa sull’estratto conto. Una delle caratteristiche delle carte prepagate è quella di non poter andare in rosso, proprio perché le transazioni si effettuano unicamente sulla somma caricata. Se però non ci dovessero essere i soldi necessari per l’imposta di bollo, allora la banca potrebbe fare il prelievo direttamente su un conto collegato e far pagare anche le commissioni per la ricarica.
Meglio quindi prestare attenzione alle condizioni ed essere preparati, anche se si tratta di una somma irrisoria. Il bollo sulla carta prepagata non supera mai i 2 euro, e si versano solamente se i movimenti dell’anno superano i 77,40 euro.
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